Oppioidi e sistema endocrino: attenzione ai cambiamenti metabolici

Gli oppioidi sono farmaci indicati per la gestione del dolore cronico moderato-severo, sia oncologico che non oncologico. Tuttavia, oltre ai noti effetti indesiderati come la costipazione indotta da oppioidi (CIO), questi farmaci possono interferire anche con il sistema endocrino, provocando cambiamenti metabolici importanti che spesso passano inosservati.

Comprendere questi effetti è cruciale per riconoscere precocemente i segnali e parlarne con il proprio medico, evitando conseguenze che potrebbero compromettere la qualità di vita.

Dolore cronico, sistema endocrino e oppioidi: un intreccio complesso

Il dolore cronico non è solo una questione medica, di segnali nervosi che persistono nel tempo: è una condizione che coinvolge profondamente l’organismo, compreso il sistema endocrino.

Quando il corpo è esposto a stimoli dolorosi continui, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) - che regola la produzione di ormoni legati allo stress come il cortisolo – può entrare in una condizione di squilibrio1. Questo può determinare, già di per sé, alterazioni metaboliche e ormonali che peggiorano il benessere del paziente.

L'ipotalamo è una piccola ma cruciale regione del cervello che collega il sistema nervoso all'endocrino, controllando funzioni vitali e l'ipofisi, mentre le ghiandole surrenali sono due piccole ghiandole situate sopra ogni rene, responsabili della produzione di ormoni per gestire lo stress e altre funzioni corporee, come il metabolismo, attraverso l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). 

Insieme, la persistenza di effetti indesiderati come la CIO, oltre a poter interferire nel protocollo terapeutico stabilito per il paziente che si sente demotivato dal persistere della stitichezza, aumenta anche lo stress e il disagio peggiorando il benessere del paziente e lo squilibrio dell’HPA. 

Cosa significa in pratica?

Si potrebbe incappare in una situazione paradossale, nella quale il dolore cronico non trattato può innalzare i livelli di cortisolo e alterare il metabolismo, mentre la CIO, conseguenza del trattamento con oppioidi, può accentuare queste alterazioni metaboliche interferendo ancor di più con il tono dell’umore, il sonno, il peso.

Questa “doppia pressione” rende evidente come sia indispensabile un monitoraggio attento dei pazienti in terapia con oppioidi.

Oppioidi ed equilibrio ormonale

Gli oppioidi agiscono legandosi ai recettori μ-oppioidi distribuiti non solo nel sistema nervoso, ma anche in tessuti periferici e strutture coinvolte nella regolazione endocrina. Questo può alterare il normale funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e ipotalamo-ipofisi-surrene, con ripercussioni su ormoni sessuali, cortisolo e metabolismo.

Segnali da non trascurare

Se sei in terapia con oppioidi, presta attenzione a questi possibili sintomi:

  • stitichezza prolungata e frequente,
  • stanchezza senza particolari motivazioni,
  • difficoltà a concentrarti,
  • variazioni improvvise di peso,
  • calo della libido o disfunzioni sessuali,
  • alterazioni del ciclo mestruale,
  • perdita di forza o di massa muscolare.

Parlarne con il medico è fondamentale: questi segnali non vanno ignorati perché possono indicare un’alterazione endocrina legata alla terapia.

Perché succede: un problema spesso sottovalutato

L’interferenza degli oppioidi con il normale transito intestinale e con la regolazione ormonale non è immediata e può manifestarsi anche dopo mesi di trattamento.

I pazienti, spesso, non attribuiscono subito questi sintomi alla terapia ma ad altre cause (stress, malattia cronica, alimentazione) e questo comporta che non ne parlino con il medico provando prima altre soluzioni più accessibili, come i lassativi da banco o gli integratori alimentari.

Cosa fare: il dialogo con lo specialista

  1. Non sottovalutare i sintomi

Annota eventuali cambiamenti fisici o emotivi e condividili con il medico.

Per la Costipazione Indotta da Oppioidi, ad esempio, puoi scaricare qui il diario della toilette e portarlo con te nel prossimo incontro con il medico.

  1. Personalizzare la terapia

Non interrompere mai da solo il trattamento: possono esserci strategie per ridurre gli effetti indesiderati, modulare le dosi o introdurre terapie di supporto.

  1. Stile di vita a supporto dei trattamenti

Per quanto possibile, fai attività fisica regolare, scegli di seguire un’alimentazione equilibrata e pensa di attuare tecniche di gestione dello stress che possono aiutare tanto a limitare l’impatto del dolore cronico, migliorando persino l’efficacia dei trattamenti.

  1. Informati sui disturbi correlati

Ricorda che non sei solo. Tanti pazienti affetti da dolore cronico in trattamento con farmaci oppioidi, hanno già passato quel che stai vivendo e hanno trovato delle soluzioni efficaci.

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Storie di vita

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Fonti
  1. https://www.masteromt.unige.it/images/tesi2018/b/Rocca%20Sistema%20nervoso%20autonomo%20e%20dolore%20cronico.pdf