

Gli oppioidi o oppiacei sono spesso associati al mondo delle dipendenze ma questa immagine non deve generare paura o preoccupazione nei pazienti in trattamento.
Il caso degli oppioidi di sintesi che hanno invaso le strade americane si sta facendo spazio sulle cronache e sui social con immagini terrificanti. Anche per questo, il termine "oppioidi" è spesso associato a notizie di dipendenza e abuso e questo può generare paura e preoccupazione tra i pazienti che necessitano di questo tipo di farmaci per motivi terapeutici.
Ecco perché è fondamentale distinguere l'uso medico controllato di oppioidi dall’abuso a scopi impropri.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che è importante ridurre le barriere culturali all'uso appropriato degli oppioidi attraverso un'educazione mirata e una corretta informazione, anche al fine di migliorare l'integrazione tra la gestione del dolore in ambito ospedaliero e domiciliare1.
In questo articolo, esploreremo perché l'uso medico degli oppioidi è differente e come può essere gestito in modo sicuro per evitare il rischio di dipendenza.
Oppioidi: uso medico vs. abuso
Cosa sono i farmaci oppioidi?
Gli oppioidi sono una classe di farmaci noti per la loro efficacia nel trattare il dolore acuto e cronico.
I farmaci oppioidi sono una classe di sostanze che agisce come agonista dei recettori oppioidi presenti nel sistema nervoso centrale (e nel tratto gastrointestinale). Questi farmaci sono utilizzati principalmente per il trattamento del dolore da moderato a severo e hanno un effetto analgesico potente, derivato dalla loro capacità di modulare la trasmissione del segnale doloroso al livello del midollo spinale e del cervello.
Utilizzati sotto stretta supervisione medica, possono migliorare significativamente la qualità della vita di chi soffre di condizioni dolorose debilitanti.
Percezione pubblica e rischi di abuso
La cosiddetta “crisi degli oppioidi”, soprattutto negli Stati Uniti, ha portato a una maggiore attenzione sui rischi di dipendenza. Tuttavia, è importante notare che il rischio di abuso esiste principalmente quando gli oppioidi sono usati in modo inappropriato o per scopi non medici.
Gli oppioidi sono uno strumento importantissimo di gestione del dolore e vengono utilizzati generalmente per:
- Dolore acuto e post-operatorio
- Dolore cronico moderato e severo (oncologico e non oncologico)
- Dolore neuropatico
- Cure palliative
Esiste il rischio di dipendenza anche nell’uso medico?
Il più importante effetto che bisogna monitorare nell’uso di oppioidi è la cosiddetta tolleranza al farmaco, cioè una progressiva assuefazione che potrebbe rendere necessario ridiscutere il piano terapeutico.
Assunzione responsabile
La chiave per un uso sicuro degli oppioidi è un’assunzione responsabile. I medici sono addestrati a valutare attentamente il bisogno di oppioidi, prescrivendo i farmaci in dosi efficaci e per il tempo necessario. I pazienti, per parte loro, devono impegnarsi a seguire scrupolosamente le indicazioni del medico comunicando qualsiasi variazione nell’efficacia percepita del farmaco al medico. Questo approccio riduce significativamente il rischio di dipendenza.
Monitoraggio attento
Il monitoraggio regolare dei pazienti che assumono oppioidi è cruciale. Questo include la valutazione del dolore, la funzionalità e i segni di effetti indesiderati come la costipazione indotta da oppioidi (CIO). Proprio la CIO, infatti, può essere una ragione che induce molti pazienti a interrompere il trattamento. La comunicazione aperta tra medico e paziente è fondamentale per garantire che l'uso di oppioidi rimanga sicuro ed efficace.

Che cos'è la CIO?
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Educazione all’uso degli oppioidi: è fondamentale il dialogo medico-paziente
La gestione del dolore cronico rappresenta una delle sfide più impegnative per la medicina moderna. I farmaci oppioidi, grazie alla loro potente azione analgesica, sono una delle prime scelte per trattare il dolore cronico da moderato a severo2.
Per molti pazienti affetti da dolore cronico, gli oppioidi possono migliorare significativamente la qualità della vita, permettendo loro di svolgere attività quotidiane che altrimenti sarebbero limitate, o addirittura impedite, dal dolore. Questi farmaci possono ridurre significativamente il dolore e migliorare quindi anche la funzionalità fisica, come nei casi di dolore cronico oncologico.
Il paziente dovrebbe essere informato prima, ad esempio, degli effetti degli oppioidi sull’apparato gastrointestinale perché una corretta gestione del disturbo, senza iniziative o trattamenti fai-da-te, potrebbe essere fondamentale per una prosecuzione della terapia del dolore senza interruzioni o perdite d’efficacia.
La costipazione indotta da oppioidi è infatti una delle sfide più significative per i pazienti in trattamento con questi farmaci: è talmente influente sul benessere quotidiano che potrebbe portare persino a interrompere il trattamento o a ridurre la dose, compromettendo l'efficacia della gestione del dolore.
Ecco perché è importante stabilire una comunicazione aperta ed efficace con il medico che deve seguire il paziente per l’intero corso terapeutico e adeguare il trattamento nei casi in cui diventa necessario.

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