Costitipazione, stipsi, stitichezza: cosa puoi fare?

Le risposte dell'esperto in un video

Oggi parliamo di stipsi, nota anche come stitichezza.

Si tratta di un fenomeno che colpisce tantissime persone, soprattutto anziane (ma non solo) e che sicuramente altera moltissimo la qualità della vita.

Parleremo in particolare anche della stitichezza indotta da una terapia con oppiacei, che sono farmaci frequentemente usati per il controllo del dolore.

La qualità della vita è certamente molto alterata dalla stitichezza e in una indagine1 su quelle che erano le alterazioni della propria vita quotidiana legate alla stipsi, sono stati rilevati molti effetti:

  • l’84% dice che la stipsi influisce sulle sue alimentari: non potete mangiare quello che volete, se lo siete stitici
  • il 44% sull'incapacità a svolgere normalmente le proprie attività quotidiane
  • per il 45% la stipsi limita l'interazione sociale, l'intimità sessuale, le prestazioni lavorative e addirittura la possibilità di uscire di casa1.

Guarda il video del professor Andrea Ungar

Il prof. Andrea Ungar è presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), docente ordinario di Geriatria al Dipartimento Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, e direttore di Geriatria e Terapia intensiva geriatrica all’ospedale Careggi.

Cosa possiamo fare?

E allora cosa possiamo fare per cominciare a ragionare su quelle che sono le cause modificabili della stipsi e quindi le misure igienico comportamentali?

Bere e camminare

L'acqua è fondamentale per una regolare evacuazione: le feci sono composte per il 70% di acqua e dunque se non bevete diventate stitici (le feci diventano più disidratate, quindi più secche e dure e difficili da espellere, ndr).

Mangiare meglio

Se non fate attività fisica potrebbe accadere lo stesso: camminare fa benissimo in casi di stitichezza.

Poi, ovviamente, una rieducazione dell'alvo prevede di privilegiare gli alimenti ricchi di fibre e una sufficiente idratazione perché senza acqua e senza muoversi anche le fibre non funzionano.

Parlarne con il medico ed evitare il fai-da-te

È poi fondamentale cercare di stabilire un buon rapporto col vostro medico quando la stitichezza richiede un intervento con farmaci o con lassativi, e non fare un po’ come viene perché la stitichezza è una roba che spesso si tende a gestire da soli e si può sbagliare.

Paziente in terapia con oppiacei

Quando poi un paziente è stitico, ma anche se non lo è e deve cominciare una terapia con oppiacei, è bene che consideri una questione importante: gli oppiacei rallentano il transito intestinale, quindi uno degli effetti collaterali principali di questi farmaci, che sono eccellenti per il trattamento del dolore e che spesso sono indispensabili per i nostri pazienti, è proprio la stitichezza.

Allora è importante prevenire. Quelle misure che abbiamo elencato prima sono importantissime ma è molto importante anche valutare la funzione intestinale di base. Ci sono dei questionari validati per fare questo2 e, per dare un esempio, dobbiamo valutare il rischio di stipsi quando cominciamo un trattamento con oppioidi.

Questo, per esempio, vuol dire conoscere qual è la frequenza e la consistenza abituale3 (anche con un confronto con la scala Bristol) delle feci prima dell'inizio del trattamento, il contenuto fecale, la funzionalità intestinale, la presenza di dolore o di disagio al momento dell'evacuazione, l'importanza per il paziente e i fattori ambientali che possono essere portare conseguenze sulla funzionalità intestinale.

Queste sono cose estremamente importanti da valutare prima.

Poi, dobbiamo sapere che quelle buone prassi iniziali che abbiamo elencato sopra sono fondamentali per avere il minor rischio possibile di stipsi da oppioidi: quindi acqua, movimento e preservare le condizioni generali di salute e così via.

Nella fase successiva (cioè dopo l’inizio del trattamento, ndr), se si instaura una stipsi da oppiacei vi sono i classici lassativi, idrofili o di massa, naturali o sintetici e lassativi osmotici salini che sicuramente funzionano molto bene e che vengono molto utilizzati ma nelle giuste dosi e con le giuste abitudini comportamentali.

Oggi, quando abbiamo una stipsi da oppioidi importante, abbiamo anche una nuova classe di farmaci, che si chiamano PAMORA, che antagonizzano l'effetto negativo degli oppiacei a livello intestinale; quindi, sono una possibile arma nei pazienti nei quali malgrado le norme comportamentali e i classici lassativi, continua a essere presente una stipsi da oppioidi.

Quindi non essere remissivi: se c'è da iniziare una terapia con oppioidi facciamo una bella valutazione della funzione intestinale e attiviamo tutto ciò che è possibile attivare contro la stipsi. E se la stipsi persiste abbiamo anche delle possibilità farmacologiche nuove che ci aiutano nel superare questo grave problema. 

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Fonti

[1] Marinangeli F 2021 Rivista SIMG 2021;28(5):38-42

[2] Bharucha AE, Wald A: Chronic Constipation. Mayo Clinic Proceedings Volume 94, Issue 11, November 2019

[3] Lewis SJ, Heaton KW. 1997 Rivista Scand J Gastroenterol. 1997 Sep;32(9):920-4