Dolore cronico neuropatico: quali sono i sintomi?

In Europa il 19% degli adulti è affetto da dolore cronico di intensità da moderata a severa. Il dolore cronico influisce in modo importante nelle attività quotidiane, nella vita lavorativa e sociale, rappresentando un importante problema di salute pubblica. La maggior parte dei pazienti, tuttavia, non ha un’adeguata gestione del dolore stesso (si parla del 40% circa). Dati impressionanti che definiscono l’ampiezza del problema 1.

Nonostante ciò, molte persone non conoscono quest’eventualità e, di conseguenza, non sono in grado di gestire efficacemente il dolore cronico. Nello specifico, però, esistono dei casi particolari come quello del dolore cronico neuropatico, una condizione che potrebbe essere non immediatamente diagnosticata.

Cos’è il dolore cronico neuropatico?

Il dolore cronico neuropatico è una condizione che si presenta come persistente e continuativa. Le cause possono essere un malfunzionamento o un danno al sistema nervoso che genera una sofferenza la cui origine va ricercata proprio nel sistema nervoso.

Questo tipo di dolore si differenzia dal dolore che normalmente si sperimenta per alcune caratteristiche peculiari:

  • Il dolore neuropatico può essere causato da una lesione o da una disfunzione dei nervi, del midollo spinale o dell’encefalo
  • Il dolore neuropatico non ha una funzione protettiva (cioè di avvertimento rispetto a qualche danno o lesione) ma è il risultato di un malfunzionamento del sistema nervoso stesso
  • può persistere per mesi, o addirittura anni, oltre la guarigione della lesione che l'ha innescato. Questo avviene perché il danno ai nervi può indurre cambiamenti e generare ipersensibilizzazioni: potrebbe accadere che i nervi continuino a inviare segnali di dolore in risposta a stimoli che normalmente non sarebbero dolorosi, come un semplice sfioramento.2

Possibili cause del dolore cronico neuropatico

Le cause del dolore cronico neuropatico sono numerose e la sua diagnosi potrebbe non essere semplice.

Tra quelle più frequenti possono esserci2:

  • disturbi che colpiscono i nervi, come per esempio il diabete mellito (neuropatia diabetica) o l’herpes zoster (neuralgia post-erpetica)
  • malattie neurologiche come la sclerosi multipla
  • disturbi del sistema immunitario
  • radicolopatia, ovvero una infiammazione delle radici dei nervi spinali e può insorgere in presenza di determinate patologie come artrite reumatoide, scoliosi o ernie discali, meningite.

I sintomi possono quindi variare notevolmente da persona a persona e possono essere, per di più, simili a quelli di altre condizioni mediche. Non esistono esami specifici per confermare la diagnosi che si basa su esclusivamente un accurato esame clinico e sulla storia anamnestica del paziente.

Capire il dolore cronico neuropatico è fondamentale per gestirlo efficacemente. Sebbene non esista una cura definitiva, ci sono diverse strategie di trattamento che possono aiutare a controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa condizione.

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Sintomi del dolore cronico neuropatico: i più comuni

Il dolore cronico neuropatico è un tipo di dolore complesso e per questo motivo anche i suoi sintomi non sempre sono facilmente ascrivibili in un insieme definito. Il dolore cronico neuropatico si può manifestare in modi diversi, rendendo spesso la diagnosi e il suo trattamento complessi.

I sintomi tipici del dolore neuropatico comprendono2:

  • Il dolore spontaneo, quindi apparentemente immotivato e repentino che può essere di tipo bruciante, intermittente o lancinante. Questo dolore può presentarsi con picchi di forte intensità alternati a periodi di calma.
  • la parestesia, che si manifesta come una sensazione di formicolio o intorpidimento di una parte del corpo, spesso agli arti o ai muscoli del viso.
  • la disestesia (o allucinazione tattile) è una alterazione della sensibilità dovuta ad una lesione al livello del midollo spinale che può interessare varie parti del corpo come ad esempio cuoio capelluto, arti inferiori o superiori. È sostanzialmente una situazione nella quale la percezione di vari stimoli risulta alterata, portando a sensazioni anomale come formicolii o bruciore in assenza di stimoli esterni.

Il dolore neuropatico può quindi manifestarsi in diverse condizioni mediche. In ogni caso, l'obiettivo principale del trattamento è ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente.

Impatto del dolore cronico neuropatico sulla vita quotidiana

Il dolore cronico neuropatico, con la sua persistenza e il peso dei sintomi, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Un impatto che può influenzare non solo la sfera fisica, ma anche quella emotiva, psicologica e sociale.

Fisicamente, il dolore cronico può limitare la mobilità e le attività quotidiane, rendendo difficile svolgere compiti comuni. La costante presenza del dolore può causare affaticamento, peggiorando la capacità di concentrarsi e la prestazione complessiva. Nel lungo termine, questo può portare a un deterioramento dell'autonomia e dell'indipendenza personale.

Psicologicamente, la continua sofferenza può aumentare i livelli di stress, causare ansia e favorire lo sviluppo di disturbi dell'umore come la depressione. L'incapacità di prevedere o controllare gli episodi dolorosi può generare un senso di impotenza, aggravando ulteriormente lo stato emotivo del paziente. Questi fattori, combinati con le difficoltà fisiche, possono contribuire a un senso di isolamento e a una riduzione della partecipazione sociale.

Sul piano sociale, il dolore cronico neuropatico può compromettere le relazioni personali e lavorative. Le persone possono ritirarsi dalle loro attività sociali preferite a causa del dolore o della paura del dolore.

Dopo il dolore: quando il trattamento è efficace, ma…

Nel trattamento del dolore cronico vengono utilizzati diversi farmaci, ma possono essere anche usati i farmaci oppioidi considerati uno strumento valido per il controllo ottimale del dolore3.

Uno degli effetti indesiderati più frequenti della terapia con oppioidi può essere però la stipsi (stitichezza) che consiste in una difficoltosa o insoddisfacente evacuazione. Gli oppioidi che agiscono contro il dolore possono infatti influire sul corretto funzionamento del tratto gastro-intestinale, causando condizioni di costipazione protratte nel tempo4.

Questa situazione specifica, conosciuta come CIO (Costipazione Indotta da Oppioidi) può essere una vera situazione “dalla padella alla brace” per i pazienti in terapia del dolore ché non appena trovato sollievo da un tipo di sofferenza, ne vedono arrivare un’altra, che può impattare negativamente sul loro benessere quotidiano.

La stipsi, inoltre, potrebbe non essere ricondotta immediatamente alla terapia con questi farmaci, specialmente se non c’è stata un’opportuna informazione da parte del medico verso il paziente. In molti casi infatti è possibile che si tenti di risolvere con lassativi generici che si possono acquistare liberamente in farmacia, sperando di trovare una soluzione.

Essendo però questo tipo di stitichezza un effetto indesiderato della terapia farmacologica, il problema potrebbe non risolversi e protrarsi nel tempo generando nuovi disagi ai pazienti e notevoli difficoltà di gestione del problema nella vita quotidiana.

Parlarne con il medico curante è fondamentale anche perché esiste una categoria di farmaci specifica, cosiddetti PAMORA, in grado di agire in modo selettivo nei casi di trattamento con oppioidi. Questa classe di farmaci agisce sul meccanismo che potrebbe alterare il transito intestinale nel caso di uso di oppioidi, riportando la situazione a un livello di normalità e migliorando la motilità. I PAMORA, quindi, possono contrastare l'azione indesiderata degli oppioidi nel tratto gastro-intestinale ma senza interferire con il loro effetto antidolorifico, un fattore centrale quando si parla di terapia del dolore cronico.

Parlane con il tuo medico, potrà aiutarti a trovare il trattamento migliore e la soluzione ai tuoi disturbi in modo efficace.

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Fonti

1. https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1572196.pdf, fonte specifica delle affermazioni: H. Breivik, B. Collett, V. Ventafridda, R. Cohen, D. Gallacher, “Survey of chronic pain in Europe: prevalence, impact on daily life, and treatment”, Eur.J. Pain, 10:287-333, 2006.

2. http://www.fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=2851&lang=it e https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4493167/ 

3. Varrassi G, Banerji V, Gianni W, et al. Impact and Consequences of Opioid-Induced Constipation: A Survey of Patients. Pain Ther 2021 Jun 3. doi: 10.1007/s40122-021-00271-y.

4. Ad Nelson et al, Ther Adv Chronic Dis 2016. Vol 7(2) 121-134