Per niente o troppo spesso? Il disagio della stitichezza

La stitichezza rappresenta un disagio comune e fastidioso che può colpire chiunque, indipendentemente dall'età. Quando si verifica, spesso si cerca una soluzione immediata: si va in farmacia e si chiede consiglio su un lassativo generico come rimedio rapido.

Così può capitare che si passi da una situazione di grande difficoltà di evacuazione a una di estrema urgenza. In entrambi i casi disagio, dolore, senso di inadeguatezza, vergogna e stress possono essere le sensazioni predominanti.

Se la stitichezza è del tutto occasionale può essere una breve parentesi della vita da dimenticare, ma quando diventa un problema frequente e ricorrente o addirittura costante nella vita quotidiana è importante confrontarsi con il medico prima di ricorrere a un rimedio da banco.

Da troppo poco a troppo spesso: il disagio rimane

Se soffri di stitichezza con una certa frequenza è importante indagarne le cause. Si tratta comunque di un rallentamento del ritmo fisiologico dell’apparato digerente e per questo motivo non può essere lasciato da parte o sottovalutato, va riferito al medico.

Ciò che molti non considerano è che l'uso indiscriminato o prolungato di lassativi generici può contribuire a sviluppare effetti indesiderati di rilevanza medica: non sono farmaci studiati per un uso frequente o prolungato3. Ma non solo.

Il lassativo potrebbe trasformare un'estremità del problema - la stitichezza - nell'altra: una condizione di urgente evacuazione che costringe ad avere la disponibilità di un bagno. Questo ciclo di "troppo poco o troppo spesso" non solo è difficile da gestire, ma può anche portare a complicazioni quotidiane e pratiche, specialmente per coloro che stanno affrontando condizioni di dolore cronico e ricorrono a farmaci oppioidi.

Disagio “doppio” per chi soffre di dolore cronico e usa farmaci oppioidi

Questi pazienti, in particolare, hanno già necessità di gestire una vita quotidiana più complicata del normale perché spesso il dolore impedisce relazioni sociali normali, compresa la vita lavorativa. In più, la stitichezza severa alla quale molti possono andare incontro (può colpire tra il 41% e l’87% dei pazienti1) come effetto indesiderato della terapia per il controllo del dolore, potrebbe provocare, in alcuni casi, dolori addominali, nervosismo, forte disagio, tanto da essere una delle motivazioni della sospensione delle terapie del dolore.

La costipazione è risultata molto impattante sull’aderenza alla terapia con oppioidi. Nel 67% dei pazienti oncologici e nel 45% dei pazienti affetti da dolore non oncologico c’è stato un condizionamento della terapia con oppioidi più o meno importante. Il 61% dei pazienti oncologici ha affermato che la gestione del dolore risultava meno efficace da quando si era manifestata la stipsi. Lo stesso problema è stato riportato nel 28% dei pazienti affetti da dolore cronico non oncologico. Più della metà di questi ultimi hanno dichiarato di aver interrotto la terapia con oppioidi a causa della stipsi”2

La stipsi influisce sulla terapia del dolore?

La stitichezza indotta da oppioidi è diversa

Prima di tutto, è essenziale capire che la stitichezza indotta da oppioidi (CIO) non è solo una condizione isolata o scomoda; è un problema che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente, influenzando il suo benessere fisico ed emotivo. La gestione del dolore cronico è già abbastanza complicata e l'aggiunta di una condizione di stitichezza può rendere ancora più difficili le attività quotidiane e il recupero generale.

Pensi che il tuo problema sia la CIO?

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CIO Quiz

Strategie per vincere la CIO: comprendere il disagio e personalizzare il trattamento

La chiave per affrontare la stitichezza, soprattutto quando è legata all'uso di oppioidi, risiede nella comprensione e nell'adozione di un approccio olistico e personalizzato.

Ecco una lista di cose da fare se pensi che il tuo problema sia la CIO (se non lo sai fai il quiz sopra, non preoccuparti, è anonimo!):

  • Vai dal medico prima di ricorrere a qualsiasi tipo di trattamento per la stitichezza. Questo è particolarmente vero per chi assume oppioidi, poiché potrebbe essere necessario regolare il dosaggio o esplorare alternative terapeutiche. Esistono infatti anche farmaci specifici per i casi di Costipazione Indotta da Oppioidi (CIO) che si chiamano PAMORA e che possono essere un supporto specifico per queste situazioni.
  • Modificare l’alimentazione: modificare l’alimentazione attraverso la dieta o con il supporto degli integratori, può aiutare a normalizzare la consistenza delle feci e promuovere un movimento intestinale regolare.
  • Idratazione: bere abbondante acqua è essenziale per mantenere le feci morbide e facilitare il passaggio attraverso l'intestino.
  • Attività fisica: l'esercizio regolare stimola la motilità intestinale, contribuendo a prevenire la stitichezza. Sappiamo che non in tutte le situazioni e le condizioni fisiche è possibile. Anche per questo è importante instaurare un dialogo aperto e costruttivo con il proprio medico curante perché sia possibile trovare delle strategie personalizzate e fare il possibile per garantire un po’ di ginnastica (attiva o passiva) o, in alternativa, un piano di fisioterapia.
  • Imparare le tecniche di rilassamento: mindfulness e meditazione o anche altre attività del genere possono ridurre l'impatto dello stress sul sistema digestivo: anche la tensione accumulata, magari in risposta agli stimoli dolorosi e allo stress per la malattia in corso, può essere un elemento che peggiora la stipsi.

L'importanza di instaurare un dialogo aperto e schietto con il proprio medico non è mai sottolineata abbastanza. Comunicare apertamente sulle proprie esperienze di stitichezza, le preoccupazioni e i possibili effetti indesiderati dei farmaci può aiutare il medico a fornire le migliori strategie di gestione personalizzate.

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Fonti
  1. Farmer AD et al. Pathophysiology and management of opioid-induced constipation: European expert consensus statement. United European Gastroenterol J. 2019 Feb; 7(1): 7-20.
  2. https://www.simg.it/Riviste/rivista_simg/2021/05_2021/10.pdf; 40-41.
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6906810/table/tab3/?report=objectonly